mercoledì 17 settembre 2008

Soluzioni innovative di Neotion per la CAM all'IBC di Amsterdam

L’azienda Neotion ha presentato all’IBC di Amsterdam alcune soluzioni innovative che sfruttano il modulo CAM inserito nei televisori attualmente in circolazione per nuove funzionalità.

Quella sicuramente più interessante, nell’ambito della futura evoluzione del mezzo televisivo verso l’alta definizione, è sicuramente la CAM basata sul processore NP4. Il problema che si pone con l’HD è la necessità di utilizzare un sistema di compressione più efficace di quello utilizzato ad oggi nella tv digitale in qualità standard. Purtroppo però questa tecnologia, Mpeg-4, non è disponibile nella quasi totalità dei ricevitori e tv digitali venduti fino ad oggi, essendo una recente evoluzione degli standard di compressione video Mpeg-2 utilizzati ormai da anni per la digitalizzazione dei contenuti video

Questo aspetto potrebbe in futuro portare alla necessità di dotarsi di nuovi ricevitori o di sostituire quelli già acquistati. Neotion ha trovato una soluzione a questa problematica, progettando un modulo CAM in grado di ricevere un contenuto video compresso con tecnologia Mpeg-4, e “passarlo” al televisore in un formato gestibile, cioè Mpeg-2. In questo modo qualsiasi ricevitore o tv digitale dotato di Common Interface potrebbe essere in grado di ricevere anche i canali eventualmente trasmessi con tecnologia Mpeg-4.

Il processore NP4 di Neotion è disponibile in 3 versioni. Quella base è in grado di ricevere contenuti compressi in Mpeg-2 e Mpeg-4, e di gestire un sistema di accesso condizionato tramite l’inserimento di una smart card. La versione NP4+ aggiunge la possibilità di gestire reti locali, una maggior sicurezza del dispositivo in cui viene montato e la gestione di schede di memorie in formato SD per la registrazione di contenuti o il time-shifting, trasformando quindi la CAM in un PVR con uno spazio disco pari alla memoria scelta dall’utente. La versione più evoluta, NP4 HD, consente anche di ricevere video in alta definizione e supporta un connettore di uscita HDMI da cui prelevare il video per mandarlo in ingresso allo stesso televisore che lo vedrà in questo caso come una sorgente esterna in HD. Oltre a questo è dotato di supporto per una porta USB.

Neotion ha pensato di costruire intorno a questi processori diversi modelli di CAM con caratteristiche differenti. In particolare è interessante l’idea di mettere in comunicazione la CAM con un PC (via Wi-Fi, cavo, linea di corrente) in modo da ricevere contenuti (audio, video, foto) sul proprio televisore.

Neotion ha dichiarato che queste CAM supportano la Common Interface versione 1, cioè quella disponibile su ricevitori e televisori attualmente in commercio. Al limite potrebbe essere necessario richiedere ai produttori un aggiornamento software per gestire un maggior numero di tasti del telecomando nel caso vengano pensate applicazioni più complesse (es. controllo dello streaming video da un pc verso la CAM). L’altra possibilità è attendere l’uscita di nuovi prodotti conformi allo standard CI+ appena definito da un consorzio di produttori di device e di sistemi di accesso condizionato; i primi tv con questa tecnologia dovrebbero essere disponibili a metà 2009.



Fonte: ManualePraticoDTT

1 commento:

Anonimo ha detto...

domenica 26 ottobre 2008

Digitale Terrestre “for dummies”

Una delle tipiche battaglie di retroguardia del cattocomunismo terminale italiota è quella contro le”digitali terreastre”, il passaggio alla trasmissione televisiva (e radiofonica) a un segnale digitale (discreto) anziché analogico (continuo).
Contrariamente a ciò che molti antiberlusconiani credono, la tecnologia del digitale terrestre televisivo italiano è in perfetta linea con il trend mondiaie e le normative europee. Alcuni paesi nordici già consentono solo la trasmissione digitale.
Naturalmente la “spinta” è per fare pagare le prime visioni dei film e gli avvenimenti sportivi di cartello. Però si spera che la moltiplicazione dei canali, quindi dell’offerta disponibile, possa permettere di vedere un po’ di tv decente senza sborsare.
Alla fine del corrente anno due regioni, Valle D’Aosta e Sardegna dovranno già commutarsi al digitare. Poi un’altra serie di regioni tra saranno obbligate entro la fine del 2009. Tra cui Campania e Lazio naturalmente nell’ottica che “Roma è più avanti della Lombardia”. Sono curioso di osservare come avverrà lo switch-off in queste due regioni. Sommetto che nei paesi dei “casalesi” gli enti locali, per evitare sommosse regaleranno i decoder alla plebaglia!
A Nord di Firenze invece chi vorrà vedere la televisione, il decoder se lo dovrà comprare, temo.

Ora, in questa sede invece non desidero trattare di questioni politiche, nemmeno della “convergency” globalizzante, sottesa alla digitalizzazione di ogni forma di comunicazione, bensì del fatto tecnico per gli utenti.
Sicché, ahimè, la maggior parte della gente della televisione non può fare ancora a meno, e credo, in questi tempi di ristrettezza economica, saperne un poco di più sia utile per non dovere spendere forse inutilmente.

La prima cosa da osservare è che l’immagine digitale, sebbene non ancora ad alta definizione, sia drammaticamente migliore di quella analogica.
Sopratutto essa è praticamente INSENSIBILE (1) alle interferenze, in più, magia digitale, la visione è perfetta anche se il segnale non è “pieno” al’ingresso del decoder.
Per chiarire.
Se voi state guardando un canale anlogico la cui potenza in entrata sia all’80% e la purezza (senza interferenze) sia al 50% vedreste un immagine assai poco gradevole attraversata da righe e righine di disturbo. Diciamo come guardare un quadro di Jackson Pollock.
Invece in digitale, e un buon decoder, con l’80% di segnale e il 50% di purezza l’immagine è PERFETTISSIMA. Nitida come un quadro del Caravaggio.
Ciò è particolarmente apprezzabile se si guarda la tv con un televisore CRT a 100 hertz.
Badate, nel paese della giungla dell’etere e del “far west” delle frequenze vedere TUTTI i canali con qualità totale ad alcuni può sembrare un sogno.
Come al sottoscritto, il quale ricorda in gioventù, le peripezie antennistiche necessarie per ricevere bene certe televisioni localissime o dalla frequenza disturbata a rincorrere i “cartoni” giapponesi.

E partiamo dell’antenna.
NON è vero come asseriscono i detrattori del DTT che la maggior parte degli utenti dovrà cambiare l’apparato di ricezione, così come NON è vero che per il digitale occorrano differenti antenne.
Anzi notate l’altra “stregoneria” della trasmissione digitale.
Ogni canale fisico (largo 8Mhz) può ospitare fino a 10 canali televisivi digitali. Significa che per vedere bene, per ipotesi, tutti i canali Mediaset, sarà sufficiente “prendere bene” un SOLO ripetitore. In altre parole vi basta ricevere solo 3 “MUX” (Multiplexer, portante digitale larga come un canale analogico) ossia quelli di Rai, Mediaset e La7 per vedere con qualità perfetta almeno una dozzina di differenti canali televisivi. Quelli noti, altri disponibili solo in digitale grazie alla ridondanza di “spazio” della nuova tecnologia. Se poi di Mux il vostro decoder ne sintonizza 5-6 potete vedere 20-25 canali diversi, in chiaro s’intende oltre a quelli pay-per-view.

E’ vero comunque che il segnale digitale è delicato.
Nondimeno, in caso di scarsa ricezione, NON è sempre necessario rimpiazzare tutto l’impianto di ricezione spendendo centinaia di euro. Nemmeno di aggiungere altre antenne o filtri.
Può essere facilmente sufficiente aumentare il guadagno accrescendo l’amplificazione.
Una soluzione da pochi euro, che potete procurarvi in una qualsiasi fiera di “radiantistica” o magazzino per antennisti, consiste in un AMPLIFICATORE PASSANTE A BANDA LARGA (cioè amplificato in Banda III, VHF e Banda IV e Banda V, UHF).
Cosa è costui?
Si tratta di un aggeggio da interporre tra l’amplificatore della vostra antenna, una scatolina di solito posta sul palo dell’antenna stessa, e il suo alimentatore. Questo è normalmente un’altra scatolina che, negli impianti singoli, sta dietro il televisore collegato con la corrente di rete.
Basta quindi inserire l’amplificatore passante nel cavo tv in un punto tra queste due scatoline. Perché tale apparecchio “si nutre” della corrente che l’alimentatore manda all’amplificatore sul tetto attraverso il cavo coassiale. Per questo costa veramente poco non incorporando un trasformatore proprio.
Qualsiasi vostro conoscente o parente appassionato di elettrotecnica, elettronica o elettricista ve lo potrà istallare in 5 minuti.

Consiglio di NON “disorientare” le antenne nel tentativo di migliorare la qualità della ricezione. Sicchè, se il vostro impianto è stato fatto in modo professionale le antenne sono già correttamente orientate verso i migliori siti di trasmissione per la vostra zona. Prima o poi saranno sede, se non lo sono già, dei trasmettitori in digitale. Altrimenti il rischio è di dovere spendere quattrini chiamando un tecnico, dotato di misuratore di campo, a ripristinare il tutto.
Piuttosto verificare il cavo d’antenna nella sua discesa dal tetto al televisore, che non sia marcio in qualche punto poiché questo può fare perdere parecchi decibel di segnale. Un buon coassiale sostitutivo, se necessario, costa attorno ai 50 centesimi di euro al metro.
Se state strutturando una casa nuova o necessitate cambiare l’antenna il mio parere può essere sufficiente istallarne UNA SOLA a BANDA LARGA UHF, MOLTO AMPLIFICATA e POCO DIRETTIVA. Dato che essendo il digitale meno sensibile alle interferenze, conviene istallare uno strumento che faccia “entrare” adeguatamente anche i segnali laterali, per captare il più possibile. Costo dai 15 ai 30 euro a seconda del numero di “elementi” più amplificatore e suo alimentatore.
Ma se siete abbastanza vicini ai ripetitori principali potreste considerare di usare una semplice “antennina” amplificata da interni, dal costo di 15-20 euro, in luogo del grosso apparato sul tetto. Così evitereste anche di imbruttire casa vostra con un agglomerato metallico aereo col rischio di attirare saette.
E questa è di gran lunga la soluzione meno costosa di tutte.

Riguardo al decoder, cioè l’apparecchioo che decodifica il segnale digitale e lo trasforma in analogico per renderlo “comprensibile” ai normali televisori, a mio avviso è senz’altro meglio acquistare il meno costoso sul mercato, sui 30 euro. Tempo addietro, non so ora, in ceri ipermercati vi erano delle promozioni per decoder a soli 9,95 euro.
LASCIATE PERDERE i decoder “interattivi” o con la pay-per-view, sono orpelli inutili e costosi.
A meno di non essere specificamente appassionati di calcio o altro le decine di canali in chiaro saranno più che abbastanza a chi considera guardare la tv un passatempo e un relax, non un “dovere morale”, un imperativo categorico di kantiana memoria.
Nonostante manchi l’alta definizione (HDTV) il passaggio al digitale terrestre televisivo rappresenta una svolta epocale in termini di qualità delle immagini e del suono stereo.
Rimane lo spinoso problema dei “contenuti” della televisione.
Soprattutto di vedere gratuitamente altro che non siano televendite, aste di tappeti o di quadri, magari di Jackson Pollock.
Ma questa è tutta un’altra storia.

F. Maurizio Blondet

1) In effetti, non è vero, però un canale digitale se lo si vede esso è completamente pulito da ogni tipo di disturbo

http://falsoblondet.blogspot.com/